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"La zattera delle illusioni" - Mostra d'Arte 2009 -

Direttore artistico: Giuseppe Sirni

 

                 I luoghi della memoria                                                                                        Mistretta Largo di Via Maroncelli

                                                                                                                                                                Per le vie del centro storico

Mostra di pittura, scultura, fotografia e installazioni.

Da una e-mail di Giuseppe Sirni


La mostra prende il titolo dall'opera del fotografo Gérard Rancinan. L'artista, rifacendosi all'iconografia della "Zattera della Medusa" di Gèricault, raffigura i naufraghi del nostro tempo: immigrati che fuggono da guerre, persecuzioni, fame e miseria. I protagonisti di questa opera si aggrappano alla zattera, ma anche a tutti quegli oggetti simbolo del consumismo dei nostri tempi, nel tentativo di scampare alla morte. Oggetti costosi e delle migliori marche che ne ornano i corpi oramai straziati, rivelando il vero motivo che li ha spinti ad imbarcarsi, anche rischiando la vita. Tutto ciò rappresenta il falso benessere, come false sono le icone della ricchezza turistica (la Torre Eifell e la scritta Hollywood) che vengono inghiottiti dai flutti nello sfondo. E' un'immagine straziante che raffigura degli uomini che desiderano possedere sempre di più, pronti a rischiare la vita pur di afferrare quello che molto spesso si rivelerà un miraggio.

Anche quest'anno, una via del centro storico di Mistretta diventa lo scenario di un evento che vede protagonisti 22 artisti provenienti da tutta la Sicilia. La mostra Patrocinata dall'Assessorato ai BB.CC. e AA. della provincia di Messina e dal comune di Mistretta, è organizzata dall'"Associazione Progetto Mistretta" - "il Centro Storico" - "Premio letterario Maria Messina", e curata da Giuseppe Sirni.

LOCANDINA

Diversi linguaggi artistici per un duplice scopo: far riflettere su un tema di strettissima attualità come può essere quello dei flussi migratori verso le nostre coste, con le tragedie che ne conseguono e far riscoprire e valorizzare le suggestive vie del centro storico di Mistretta, un patrimonio immane che rischia di essere dimenticato o distrutto. Il degrado di parte di esso è sotto gli occhi di tutti, degrado che rispecchia una società che non ha più rispetto per la sua storia, senza la quale non può avere futuro. Rimane la speranza, che nell'opera di Rancinan è rappresentata dalla zattera.
Quale zattera salverà Mistretta?

 

Ogni sera happening musicale, letteratura e spettacolo.

Hanno esposto:

Calogero Barba; Davide Ciccia; Giuseppe Ciccia; Giuseppe Corradino; Angelo Falsone; Daniela Frongia; Ennio Giganti; Michele Lambo; Sebastiano Leta; Giusy Lipari; Carmen Lo Turco; Sebastiana Manitta; Antonio Manno; Giusy Manno; Enzo Salanitro; Dino Sirni; Giuseppe Sirni; Pippo Sirni; Antonino Tamburello; Maria Grazia Vaccaro; Dino Valenti; Nicola Zappalà.

ASCOLTIAMO GLI ARTISTI E I LORO MESSAGGI ESPRESSI CON IL SILENZIO DELLA CREATIVITA'.

 

Alcune delle foto scattate in Via Maroncelli che ritraggono le opere degli artisti

 

Suggestiva mostra capace di sollecitare emozioni in un luogo che , tristemente, offre una visione dal sapore antico precipitato nel più totale abbandono ma che racconta la sacralità di una tradizione non più palpabile.

La scelta del percorso storico che ha ospitato la mostra, è stata un'idea geniale che ha fatto rivivere e rivedere la popolosità di un tempo trascorso ( leggi articolo). I muri di pietra si sono orgogliosamente offerti creando uno sfondo prezioso, migliore del migliore passe-partout come per esempio il portale di una casa rurale,  un arco di pietra, un andito. I muri, sgranati dal tempo, se avessero la possibilità di esprimersi, direbbero GRAZIE agli organizzatori e realizzatori per queste magnifiche idee perchè, mediante la dimostrata sensibilità verso l'arte e l'amore per Mistretta, vengono stimolati (si spera) i responsabili affinchè la storia rappresentata dalle viuzze che per tanti anni sono state le autostrade per gli antichi mezzi di trasporto (muli, asini con appresso capre e cani), non vengano chiuse per "causa crollo" come si sta verificando nella famosa "Casazza". Le guide turistiche, che si agitano nel periodo estivo, che faranno vedere? Le le rovine, i dirupi, le macerie o gli insignificanti ruderi?. Non credo sia questo il modo più idoneo per  rivalutare il centro storico.

I messaggi forti delle opere esposte fanno riflettere anche i più scettici che vanno a visitare la mostra solo per curiosità.

Personalmente non sono in grado di esprimere giudizi sulle opere, ma devo confessare che nessuna delle espressioni artistiche esposte è passata inosservata. Ogni creazione è parte del pensiero dell'artista che si manifesta con il messaggio della pittura o della fotografia che fissa il momento storico o, ancora, con l'installazione che ti costringe a chiedere per evitare eventuali espressioni banali. I messaggi che sono riuscito a leggere hanno il sapore dell'originalità che manifesta, ad altri, l'opinione dell'artista, la sua natura critica che assolutamente va rispettata. Le installazioni di G. Sirni (nella foto), per esempio, scuotono fortemente l'indifferente per sollecitarlo ad agire e a non cadere nella più totale indifferenza.       

 

 Il luogo scelto è quello dove io sono nato, dove si è consumata una parte del mio tempo tra spensieratezza e gioia di vivere; dove ho vissuto e maturato le amicizie che ancora oggi vivono; dove l'affetto, di mio padre e mia madre, trasformava e maturava lentamente la mia personalità intellettuale e morale.

Da parte mia GRAZIE a Giuseppe Sirni,  agli altri organizzatori e a tutti gli espositori per avermi regalato e fatto rivivere qualche briciola di  nostalgica gioia.

Lucio Vranca

 

 

 

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